Dove trovare i codici per i rifiuti

Con il termine di rifiuto andiamo a indicare, secondo la Normativa Italiana, “una qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi”. Parliamo quindi di tutti quegli oggetti, o sostanze, che non ci servono più per nessun altro scopo o che per norma siamo tenuti a eliminare.

Quando ci si libera di un rifiuto è di fondamentale importanza pensare a quale sia il modo migliore per smaltirli e per dividerli prima di buttarli nella spazzatura di casa, o di un’azienda. Imparare a gestire con responsabilità la raccolta differenziata è un grande aiuto al nostro pianeta e per tutto il sistema di riciclaggio.

 

Il Codice Europeo dei Rifiuti (si tratta di una particolare classificazione, conosciuta come CER, il cui compito e scopo è quello di fornire delle linee guida per quanto riguarda i diversi tipi di rifiuti), fornice dei codici smaltimento rifiuti, che consentono di identificare le diverse tipologie di rifiuti. Per un approfondimento su questo tema vi invito a visitare il sito web di Ecodep.

 

Un codice CER indica quindi il modo prestabilito con cui bisogna liberarsi di un rifiuto, di come esso vada trattato e successivamente smaltito. Inoltre, serve per distinguere e catalogare i diversi tipi di rifiuti in base al livello della loro pericolosità per le persone e per l’ambiente.

 

I codici CER sono formati da sei cifre che indicano, a coppie, rispettivamente, il processo di produzione all’origine del rifiuto, la sottoclasse dello stesso e infine la categoria in cui rientra. Se dopo questo codice viene scritto anche un asterisco questo sta a indicare che il rifiuto in questione è un rifiuto pericoloso.

 

Un rifiuto si definisce pericoloso, a prescindere che sia di origine civile o industriale, quando contiene un’elevata concentrazione di sostanze inquinanti per cui bisogna per forza ridurre la loro pericolosità.